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INSIEME A TREIA PER CHIUDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE

“Non siamo cittadini di serie B: il 4 marzo andiamo a votare per riprenderci il nostro futuro, i nostri valori, le nostre strade e le nostre comunità”. Tullio Patassini, candidato alla Camera per il Centro Destra nel Collegio Macerata Osimo (scheda rosa) lo ribadirà venerdì 2 marzo in chiusura della campagna elettorale nella sua Treia.

A partire dalle 19.00 e fino alle 23, invito aperto ad un’apericena nei locali adiacenti alla Chiesa della Natività di Passo di Treia (Piazza don Tarcisio Carboni) sarà l’epilogo di un intensa campagna condotta tra la gente e per la gente.

“Come si dice qui nel maceratese, il 4 marzo “ce tocca” – prosegue Patassini – ma stavolta non sarà un fastidioso obbligo: sarà una grande, grandissima opportunità per tornare ad essere cittadini del nostro Paese. Siamo gente che sa rimboccarsi le maniche e vuole per i suoi giovani un futuro che non sia fatto di precariato e di fuga e per i suoi vecchi la serenità e l’attenzione che meritano. Vogliamo che giovani e imprese abbiano le loro opportunità e che queste opportunità non siano a tempo o messe a repentaglio da politiche dissennate”.

Come candidato scelto dalla Lega perché uomo di territorio impegnato per il territorio, Patassini invita alla “rivoluzione del buonsenso” che riporti gli italiani al centro dell’attività di governo. Impegnato in politica e nel sociale fin da giovane, Patassini si definisce uomo di valori e di Centro Destra che nella Lega ha ritrovato quei valori che si traducono in un programma concreto per la gente, con la gente.

“Comunque la si pensi, finalmente questo territorio martoriato da crisi, terremoto e un pericoloso avvio di degrado sociale potrà essere rappresentato non da un burocrate, ma da un padre di famiglia di cui tutto si conosce come persona e come amministratore. – ribadisce Patassini – I professori e i loro governi li conosciamo fin troppo bene e ne facciamo volentieri a meno. Chiedetelo a giovani, disoccupati e terremotati che ne hanno fatto più di tutti le spese. Abbiamo pagato per anni un tributo alla politica dei tavoli, ora tocca a quella della gente che vuole concretezza e la garanzia di una rappresentanza seria che non scomparirà una volta spenti riflettori”.

Riflettori che si sono accesi in particolare sul capoluogo di provincia del maceratese, assurto a simbolo dell’Italia che non ha più regole né rispetto per le persone e le Istituzioni.

“Dobbiamo tornare a definire le cose con il loro nome perché il politicamente corretto non nasconda la realtà dei fatti – segnala Patassini – Faccio tre esempi, tutti segnali di una pericolosa china di alienazione dei diritti dei cittadini italiani. Uno: la Legge Fornero che fa strame del lavoro di una vita e di prospettive per i giovani. Due: l’immigrazione incontrollata che fa strame di sicurezza e risorse economiche. Tre: il rispetto dell’autodeterminazione delle nostre comunità terremotate, terreno di caccia di burocrazia ed interessi economici anziché oggetto di risposte efficienti e ri-costruttive del tessuto sociale ed imprenditoriale locale”.

Difficile non concordare sulla distanza delle istituzioni dal territorio, specie in termini di sicurezza, come dimostrano le ultime vicende di cronaca nera maceratesi, e di ricostruzione post terremoto cui il governo ha cercato di mettere una pezza con i contributi a pioggia degli ultimi giorni.

“Comunque la pensiate, sono sicuro che questa occasione non la sprecheremo – conclude Patassini – Riprendiamoci insieme le istituzioni con un candidato al servizio della comunità, non di servizio ad un partito. La Lega ha voluto gente del territorio per portare avanti programmi concreti per il territorio mettendoci la faccia e dicendo basta alla politica di facciata. Ed è questo che faremo”.

 

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